Secondo quanto riportato di recente su Bloomberg, diverse banche svizzere sarebbero in procinto di siglare un accordo con il fisco americano a chiusura di un contenzioso in materia di evasione fiscale. In forza dell’accordo le banche si disporrebbero a pagare una somma in via transattiva e fornire al fisco americano le informazioni sui propri clienti cittadini o residenti americani. L’accordo chiuderebbe una procedura civile avviata nei confronti di 11 banche svizzere responsabili, a detta del fisco americano, di avere aiutato i contribuenti americani a evadere le imposte. In base alla normativa fiscale USA, coloro che sono soggetti ad imposta sui redditi negli USA – tra cui cittadini americani residenti in Italia, tassati in base alla cittadinanza, e cittadini italiani residenti negli Stati Uniti, tassati in base alla residenza – sono tenuti a dichiarare conti e investimenti detenuti al di fuori degli USA mediante un apposito modulo (Foreign Bank Account Report, in acronimo FBAR) equivalente in sostanza al modulo RW del Modello Unico italiano, e a dichiarare i redditi derivanti dai predetti conti ed investimenti. Eventuali imposte estere danno diritto ad un credito di imposta ad eliminazione della doppia imposizione. Negli ultimi tre anni gli Stati Uniti hanno adottato due programmi di incentivazione a riportare conti e depositi esteri con somme non dichiarate beneficiando di sconti sulle sanzioni dovute. Anche a prescindere da questi programmi, il sistema fiscale USA consente in generale di presentare dichiarazioni tardive che correggono errori o mancanze pregresse e in caso di buona fede è possibile evitare sanzioni. L’attenzione dell’amministrazione fiscale e la pressione sulle banche estere sono molto forti e si sta registrando un trend sempre più marcato verso forme di trasparenza e rilascio di informazioni a fini fiscali che stanno inducendo molti contribuenti a mettersi in regola con il fisco.